Sesso con gli Alieni. Il caso Boas.

Notte

Articolo dal sito Stregone75, versione del 2004. Sesso con gli Alieni: il caso di Antonio Villas Boas.

Probabilmente il caso più noto di Abduction (rapimento da parte degli Extraterrestri) in cui la vittima ha dei rapporti sessuali con un alieno e viene utilizzata probabilmente per degli esperimenti biogenetici è quello del contadino brasiliano Antonio Villas Boas. Quest’uomo è un caboclo: termine brasiliano che suole indicare coloro che discendono dall’unione di Indios e Portoghesi. All’epoca Antonio era uno studente 23enne e viveva in una fattoria, dove aiutava il padre, nei pressi della città di Francisco De Sales (Minas Gerais).
Il fatto accade la notte tra il 15 e 16 Ottobre 1957. Al tempo, dato il caldo insopportabile del giorno, i contadini di quelle regioni erano soliti arare i campi  al calar del Sole e quindi durante la notte.
Quella sera Antonio era dedito all’aratura del terreno col trattore. Tutto sembrava tranquillo quando ad un tratto scorse nel cielo un oggetto luminoso che atterrò sul campo a poca distanza da lui (15 metri circa). Impaurito il contadino cercò subito di allontanarsi ma non riuscì ad avviare il trattore per cui scese dal mezzo e corse via a gambe levate.  Dopo pochi metri fu afferrato al braccio da quello che gli parve un piccolo ometto che indossava una maschera ed una tuta. Riuscì a respingere quella presa ma fatti pochi passi fu catturato ed assoggettato da altre tre persone che avevano più o meno la sua stessa statura (circa 1,70 m). Fu così portato a bordo del velivolo sconosciuto e fu spogliato in una camera dopo che quegli strani individui si consultarono tra di loro tramite dei latrati e dei suoni diversi per intensità e tono. Nonostante facesse molta resistenza Antonio fu completamente denudato ed uno dei rapitori cominciò a strofinargli in tutto il corpo un liquido simile all’acqua ma molto più denso con una specie di spugna.
Antonio constatò che il gruppo di rapitori era composto da cinque individui. Quando gli fu completamente cosparso il corpo di quel misterioso liquido lo spostarono in un altro ambiente e due di essi gli prelevarono del sangue in un modo singolare. Accostarono infatti due tubi sul suo viso: ognuno di questi aveva su estremità una sorta di bicchiere trasparente e dall’altra un beccuccio a forma di coppa; una volta posti i due beccucci sulle sue guance vide fluire via il  suo sangue verso i due contenitori. Non provò alcun dolore anche se successivamente le guance presero a prudergli, bruciargli e gli rimasero delle escoriazioni sulla pelle del viso.
Fu lasciato solo per circa mezzora. Ad un tratto avvertì uno strano odore che gli diede una forte sensazione di nausea. Un vapore denso e grigio stava uscendo da dei tubicini presenti nella stanza. Antonio vomitò e successivamente si sentì meglio.
Passò molto tempo. Ad un tratto entrò nella camera una piccola donna completamente nuda ed il giovane contadino rimase ammutolito. Lei aveva i capelli biondi chiari (quasi bianchi), gli occhi a mandorla di colore azzurro, le labbra sottili, un naso piccolo e dritto, zigomi sporgenti ed il mento prominente. La donna possedeva un bel corpo con il seno eretto, la vita stretta ed il ventre piatto, dei bei fianchi, i piedi piccoli e le mani affusolate: non portava alcun tipo di trucco e la sua pelle era chiara e delicata. Quella femmina, facente parte del gruppo dei suoi rapitori, aveva le braccia ricoperte di una sorta di efelidi (questi sono di color giallo-bruno simili a delle lentiggini) ed il colore della sua pube e della peluria ascellare era di color rosso scuro.
Per tutta la durata della vicenda i membri dell’equipaggio misterioso rimasero sempre coperti dalle maschere e dalle tute: l’unico volto che vide Antonio fu quello della donna ed in seguito constatò, data la statura e la corporatura di questa, che era proprio lei il primo individuo che aveva cercato di bloccarlo nel campo.
La donna aveva un’espressione divertita. Si avvicinò e cominciò a stringersi e ad avvinghiarsi a lui. Il giovane rapito colto da una forte eccitazione non resistì. Ebbero due rapporti sessuali. Finito il secondo la donna si allontanò da lui.
Nota: durante questi rapporti l’aliena non volle in nessun modo essere baciata sulle labbra e rifiutò altri gesti di tenerezza e intimità… L’unica cosa a cui mirava sicuramente erano i coiti dell’uomo. Non di certo per la mera soddisfazione sessuale.
Entrò un suo compagno per prenderla e lei prima di uscire lo guardò e quasi sorridente gli indicò prima il proprio ventre e poi in alto (quindi verso il cielo) come per fargli capire che grazie a lui sarebbe rimasta incinta e che il frutto di quell’unione sarebbe nato e vissuto chissà dove nello spazio.
Subito dopo lo fecero rivestire coi suoi abiti e fu portato nella camera dove lo avevano denudato e  gli avevano cosparso il corpo dello strano liquido.
Erano presenti i quattro membri dell’equipaggio (Antonio non rivide più la donna) che comunicavano tra di loro discutendo sicuramente su di lui. Nel frattempo scorse un singolare oggetto posto su un tavolo. Una strana scatola con il coperchio trasparente e con dei strani segni posti alle ore 3 – 6 – 9 di un ipotetico orologio che utilizzeremo come punto di riferimento: alle ore 12 vi erano quattro segni di colore nero, paralleli e verticali. Quando si avvicinò a questa per esaminarla più attentamente,e prenderla in mano, gli fu subito impedito. Uno di loro lo prese e lo portò all’ingresso del velivolo invitandolo a scendere a terra. Antonio schizzò immediatamente giù senza pensarci due volte. Lo strano individuo gli indicò prima il suolo e poi il cielo facendogli capire di allontanarsi dalla nave che era in procinto di decollare. Il giovane si allontanò e l’entrata del velivolo si chiuse. La parte superiore del disco, la cupola, iniziò a ruotare e le luci si fecero sempre più intense. Decollò verticalmente e sparì velocemente dalla vista di Antonio.

Perché questo caso suscitò tanto interesse e pare più attendibile di altri?
Dopo quest’incredibile esperienza Antonio Villas Boas soffrì d’insonnia ed ebbe moltissime crisi di nervi. Gli rimasero fastidiose irritazioni agli occhi e sulla pelle in tutte le parti del corpo.
Il primo giornalista che per primo segnalò il caso di Antonio fu Joao Martins. Per verificare la veridicità dell’accaduto gli furono fatti numerosi esami e controlli. Durante questi erano ancora ben evidenti i segni e le escoriazioni sulle guance lasciati dai due tubi utilizzati per il prelievo di sangue. Il dottor Olavo Fontes, che lo visitò 4 mesi dopo l’accaduto, riferì che le irritazioni ed i bruciori della pelle erano dovuti ad una contaminazione di radionuclidi (tipico di un’esposizione alla radioattività).
Si ipotizzò, in base ai risultati delle analisi, che lo strano liquido che gli fu passato sul corpo fosse una sostanza altamente eccitante: si spiegherebbe così il fatto di come sia riuscito, nonostante quella spaventosa situazione e l’enorme tensione, ad avere dei rapporti sessuali. Il vapore denso e grigio che riempì la stanza in cui si trovava poteva essere un potente gas col compito di espellere dal suo organismo e sistema respiratorio ogni tipo di germi. Una sterilizzazione completa. Il prelievo di sangue fu ipotizzato che fosse un esame per verificare la sua idoneità e compatibilità genetica con la donna aliena. Tutti questi elementi coincidono quindi con l’ipotesi che Antonio sia stato rapito in modo che degli extraterrestri potessero compiere degli esperimenti biogenetici tra soggetti della loro razza e quella umana.
Secondo alcuni esperti che studiarono in modo approfondito il caso i l giovane non mentì affatto sull’accaduto: l’episodio non fu inventato. Trascurando il fatto che il rapito in questo caso era noto come un ragazzo serio, onesto e degno di fiducia da parte dei suoi compaesani vi sono altri punti a favore della veridicità della sua esperienza. All’epoca Antonio infatti non era dotato di una adeguata istruzione culturale per potersi inventare tutto con dei particolari così complessi e complicati (in effetti passò per varie e particolari fasi prima di giungere al rapporto sessuale con l’aliena; un ignorante inventando la storia avrebbe avuto qualche difficoltà ad inventare così tanti particolari).
La storia del brasiliano trovò dei riscontri negli anni successivi. Infatti numerose testimonianze ed avvistamenti di Ufo successivi fornirono delle descrizioni circa i velivoli e gli alieni molto simili ai suoi.  Nel 1963 fu fotografato in Italia un disco volante tra gli alberi identica in tutto e per tutto alla descrizione di Antonio Villas Boas. La foto fu pubblicata dalla Domenica del Corriere sul n°36 dell’ 8 Settembre 1963. L’immagine era pervenuta il 23 Giugno da una lettera anonima spedita da Genova (il mittente per motivi di privacy restò anonimo e quindi la sua lettera perse buona parte della credibilità). Nel 1967 in Russia fu reso noto in televisione un altro avvistamento di cui fu pubblicato un disegno della descrizione del velivolo. Questo risultò identico a quello della foto scattata in Italia e a quello della vicenda di Antonio.
Particolari. A) durante la sua permanenza a bordo della nave Antonio vide sulle porte diverse scritte in un linguaggio sconosciuto. I segni sullo sportello dell’U.F.O. rimasero bene impressi nella sua mente e ne fece diversi disegni;

Boas signs

B) A quanto pare la sera prima (il 14 Ottobre 1957) Antonio ed altri contadini avevano avvistato in cielo per pochi secondi un misterioso oggetto luminoso.

Antonio Villas Boas vive tuttora in Brasile. Tempo dopo il suo rapimento si sposò ed ebbe dei figli sani e normali sotto tutti i punti di vista. Tuttavia non dimenticherà mai quella notte. Spesso fa degli incubi che gli ricordano l’accaduto. Si chiede ancora che fine abbia fatto quella misteriosa donna e se dalla loro unione sia nato qualcosa.

 

Una risposta a “Sesso con gli Alieni. Il caso Boas.”

  1. Cavolo io ho vissuto più o meno stessa storia.. Ma per anni.. Particolarmente. Erano in 5 di cui 4 mi immobilizzato.. E una di sesso femminile.. Mi……

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