La TV spazzatura

Truth instead of lies. Creative Commons

La TV spazzatura.

Nell’ultimo decennio, con mio grande disappunto, la qualità media dei programmi sui misteri e sugli Ufo è scesa, proponendo dei contenuti sempre meno attendibili. Le più recenti produzioni cinematografiche (films di fantascienza, fantasy ed horror) hanno ravvivato e diffuso l’interesse per gli argomenti fuori dal comune per cui l’industria televisiva ha prontamente risposto con la produzione di vari formats di documentari.
Prima della diffusione di internet gli appassionati appagavano il proprio interesse e la curiosità procurandosi i libri, di ogni genere ed autore, in libreria o in biblioteca: i programmi televisi dedicati al mistero erano pochissimi ed era possibile trovare anche qualche pubblicazione mensile in edicola.
Con la diffusione della banda larga sono aumentate le fonti, come siti web, blogs e video, dedicati agli argomenti fuori dal comune. Le pubblicazioni cartacee sono state in parte sostituite dai contenuti proposti su piattaforme multimediali di vario genere (ebooks, streaming videos, altri) e dai documentari.
I documentari risultano molto graditi agli appassionati del mistero perchè sono più immediati. La lettura di un libro può richiedere alcuni giorni mentre un documentario può durare al massimo due ore (in linea di massima la durata può essere di 2 ore per uno special e mediamente 45-50 minuti per la singola puntata di un format).
Un altro punto a favore per i documentari è che offrono un appagamento visivo non indifferente mentre i libri sono spesso poveri di immagini.
I documentari nell’ultimo decennio si sono affermati sempre di più sia nella televisione che nelle Pay Tv. Questi propongono un’ampia gamma di argomenti: dalla cucina al restauro della casa, dalle ragazze madri ai reality shows, dalla pesca alle produzioni industriali. Dal paranormale e dai cacciatori di fantasmi agli alieni, dai mostri ai complotti globali.
Non ci si annoia mai perchè si può sempre trovare qualcosa da guardare in tv a qualsiasi ora del giorno. Personalmente trovo alcuni documentari molto interessanti o per lo meno divertenti. E’ però preoccupante il fatto che molte persone fondino parte della propria cultura personale su ciò che vedono sullo schermo. Il fatto che un programma sia trasmesso sulla televisione sembra quasi conferire un grado di attendibilità assoluta circa i propri contenuti. Molti utenti sembrano non porsi il dubbio sulla veridicità o sulla qualità delle informazioni ricevute. Non è peraltro facile distinguere e riconoscere, nemmeno per le persone più colte, le deformazioni che le notizie possono avere subito per dei fini politici, commerciali od altri.
Anche il nostro ordinamento giuridico ha posto la sua attenzione su questo aspetto problematico ma non verrà trattato in questa sede il diritto dell’informazione e della comunicazione.

E’ fondamentale capire l’importanza del concetto di fonte. Per gli antichi romani fons era la sorgente da cui sgorga l’acqua. Oltre al suo significato originario il termine assunse nel tempo anche quello metaforico di sorgente da cui sgorga il sapere.
Ogni informazione proviene da una fonte. Tutto lo scibile umano attuale si basa sul sistema delle fonti. In una tribù un giovane impara oralmente le cose da suo padre e dagli anziani che sono le sue fonti. Oggi un avvocato apprende il diritto tramite un manuale, da un codice o dalle norme (fonti giuridiche). Un giornale diffonde le notizie che ha attinto dalle proprie fonti.
Le fonti possono essere di vario tipo: ufficiali o non ufficiali, verificate o meno, originali o deformate, pubbliche o segrete, attendibili o inattendibili.
Circa la pericolosità delle fonti non attendibili, se ad esempio voi foste dei medici e la vostra preparazione si basasse su delle fonti fallaci sicuramente non riuscireste a curare nessuno e potreste causare anche la morte di un vostro paziente.
L’ignoranza nasce non solo dal non sapere ma anche dal sapere male. Un altro problema è che l’ignoranza è contagiosa. Le persone ignoranti che basano il proprio sapere su delle fonti discutibili sono pronte anche a difendere le proprie errate convinzioni o a diffonderle in cerca di consensi.
Tornando al discorso delle informazioni proposte dai programmi televisi e dai documentari meno attendibili… Come ci si difende?
E’ semplice ma non sempre facile. Bisogna sempre controllare chi o quali sono le fonti.
Se noi guardiamo un documentario sulla medicina, magari sulle malattie, quando viene intervistato un professionista si può facilmente risalire al suo profilo. Ad esempio il professor Tal-dei-Tali, primario di un ospedale, afferma che ha curato una certa malattia: una breve ricerca su internet darà maggiori informazioni o almeno qualche conferma sul medico in questione anche se nella totalità dei casi sono delle fonti confermate (diversamente la produzione televisiva ne risponderebbe penalmente secondo le norme vigenti).
La questione è più complicata per i documentari che riguardano il soprannaturale, gli alieni ed i misteri in genere. Il mondo scientifico tace, dubita o non può ancora dare delle risposte certe per cui vi è un’importante carenza di fonti ufficiali, verificate ed attendibili.
Ai documentari del mistero si affiancano i reality shows come quelli dei cacciatori di fantasmi. In questi ultimi le fonti sono i filmati stessi, le affermazioni dei protagonisti a cui si aggiungono i suoni e le musiche che hanno il compito di suggestionare gli spettatori. Il fine è quello di ricreare le atmosfere dei film del genere horror con l’aggiunta dell’elemento reality che pretende di dare un tocco di realtà a tutto ciò che viene trasmesso: chi osserva dimentica spesso che dietro ci sono dei produttori, dei registi e degli staff televisi che modificano ed ottimizzano i vari contesti a loro piacimento.

I protagonisti hanno un ruolo centrale sia nei realities così come nei documentari ce l’hanno i presentatori, i commentatori, gli intervistati e gli invitati.
E’ raro che si tratti di medici, di scienziati o di esperti riconosciuti. Spesso e volentieri quando un soggetto viene intervistato leggiamo che si tratta di un ricercatore, studioso, ufologo o altro ma non viene specificato a che livello e a quale titolo. Facendo delle ricerche più accurate non di rado si scopre che in realtà si tratta di persone che appartengono al mondo delle pubblicazioni e delle produzioni televisive di questi generi e che non provvengono in alcun modo dal mondo della scienza.
Sono molto discutibili anche i testimoni e gli intervistati che vengono posti come fondamento dell’attendibilità di un fatto. Quando ad esempio si parla di un avvistamento di Ufo a volte mi chiedo se il testimone di turno non stia mentendo, se è un esaltato o se cerca solo la notorietà.
L’esaltazione ed il fanatismo sono molto diffusi tra gli appassionati del mistero. Personalmente qualche volta è capitato anche a me di parlare con dei conoscenti particolarmente fuori dalle righe. Anni fa una ragazza mi disse, neanche in tono confidenziale, che parlava di frequente col proprio spirito guida e che lei sapeva molte cose di tutto e di tutti ma non poteva dire niente. L’ho spesso ascoltata, anche perchè capivo che a lei piaceva tanto discuterne, però tenevo conto delle sue parole e spesso si contraddiceva o cambiava di continuo le sue affermazioni. Inventava le cose che raccontava nel tentativo di attirare l’attenzione, cercando di trasmettere un’immagine speciale di sè come se fosse il personaggio virtuale di un gioco di ruolo.
Mi è capitato anche un ex collega di lavoro che affermava di avere visto in un bosco dei buchi neri che si muovevano, dei portali per altre dimensioni: proprio in quel periodo nello spogliatoio trovai fuori dal suo borsone un fumetto e nella copertina c’era una porta interdimensionale in cui entrava un uomo. Ci sono molti segnali da cui si può capire se una persona mente, sta inventando oppure può indurci nel ragionevole dubbio sulla veridicità delle cose raccontate.
E’ fondamentale tenere conto del fatto che ad oggi sia gli hardwares che i softwares di computer grafica fanno sì che le produzioni cinematografiche e televisive possano rendere sempre più coinvolgenti e realistici i loro filmati. Ad esempio i film di fantascienza, a cui talvolta è stato applicato l’elemento reality con le inquadrature in soggettiva, sono diretti in maniera che possano apparire i più realistici possibili agli occhi degli spettatori. La finzione appare reale. Questo intriga maggiormente gli utenti e molti documentari hanno adottato le stesse tecniche per ottenere un seguito sempre più vasto.

I contenuti sono la materia di cui sono fatti i programmi. Sono l’oggetto di cui si vuole trattare per attirare l’attenzione degli spettatori.
Se un appassionato di misteri trova in onda un programma che tratta di alieni o spiriti darà la sua preferenza a questo piuttosto che ad uno show di cucina o ad un film. Se durante la visione i contenuti non sono bene curati e bene presentati, risultando noiosi, lo spettatore poi cambierà canale. E’ quindi interesse della produzione televisiva rendere il proprio programma il più appetibile ed intrigante possibile anche a discapito della verità. Questo perchè a fronte di argomenti non spiegabili dalla scienza si può fare valere la propria libertà di opinione col risultato però di eccessi che allontanano dal razionale e dal possibile (es. estreme teorie sui complotti e sulle invasioni aliene che non hanno alcun senso e fondamento ragionevole).
In certi programmi e documentari a volte si hanno dei veri e propri vomiti di contenuti altamente discutibili che a mio parere offendono anche l’intelligenza dell’uomo di sana cultura. Risultano pure fastidiosi soprattutto agli appassionati più attenti.
Molti argomenti sono spesso proposti, riproposti e rimasticati. La cosa più assurda è che alcuni di questi poi hanno anche avuto delle grandi smentite a livello globale ed ufficiale ma appena passa qualche decennio li si rivede trattare come se fossero nuovi o ancora avvolti dal mistero. Si pensi ad esempio al falso filmato di Santilli dell’autopsia dell’alieno di Roswell che ancora oggi viene ampiamente utilizzato come sfondo visivo durante le varie argomentazioni.
La maggiore parte dei filmati utilizzati dai documentari su alieni sono composti da spezzoni di films, da video creati con computer grafica (nati quindi dalla fantasia di artisti e grafici), di interviste a persone di vario tipo e da immagini e filmati amatoriali. Ripeto bene, immagini e filmati amatoriali.
Mentre le foto ed i filmati ufficiali sono pressochè rari ed appartengono per lo più ai repertori della NASA, e di altri enti scientifici, quelli amatoriali sono innumerevoli.
Sapete benissimo cosa significhi amatoriale in questo contesto. Significa che non sappiamo quasi mai quello che c’è da sapere sull’autore, sulla sua buona fede ed attendibilità. Soprattutto sull’autenticità della sua opera. E’ molto comune e semplice utilizzare dei programmi grafici per creare e modificare dei files media che possono risultare realistici e creare stupore.
Una cosa che mi ha sempre infastidito è che spesso, anche nei libri, molte immagini proposte sono molto sfocate e poco chiare mentre chi le commenta magari afferma “Ecco le prove”. Niente di più ridicolo e fuorviante. Vi sono stati anche dei falsi storici di cui tra gli esempi più famosi vi sono le foto del mostro di Lochness, del Big Foot e le foto di Adamsky. Oggi possiamo trovare sui principali social networks, specialmente su YouTube, tantissimi filmati amatoriali creati ad arte, belli, simpatici ma anche molto ingannevoli.
Ciò che viene comunicato a livello verbale è rilevante quanto l’aspetto visivo. Nei documentari più recenti la voce di commento ha sempre un tono maschio, profondo e deciso che vuole infondere una certà gravità e serietà a ciò che viene comunicato. Coloro che conducono lo show mentre parlano ripetono continuamente delle affermazioni come delle cantilene. Alcuni esempi “Abbiamo la prova che gli alieni esistono”, “Gli alieni esistono ed il governo lo vuole nascondere”, “Questo dimostra che sono stati gli alieni”, “Sembra che gli alieni stiano tentando di invaderci”, “Gli alieni sono tra di noi, ne siamo sicuri”. Tutte frasi ad effetto. La veridicità di quanto viene comunicato, che si basa su fonti non ufficiali, non verificati e poco attendibili, viene rafforzata dalle loro parole che hanno la pretesa di legittimare le loro argomentazioni.
Questo atteggiamento toglie ciò che di bello e genuino si nutre per il mistero quale verità ancora da scoprire e non come discutibile verità indotta per il tornaconto economico di certe produzioni.
Un’altra tecnica utilizzata in questi programmi è quella delle domande poste che cercano di toccare il senso razionale dello spettatore e di veicolarlo agli schemi decisi a tavolino del regista: “Siamo soli?”, “Sono stati gli alieni?”, “I governi sanno qualcosa?”, “E’ in atto un’invasione aliena?”. A queste domande poi seguono le risposte che molti appassionati vorrebbero sentirsi dire con tutta una parata di sottofondi musicali, immagini e discorsi propedeutici alle teorie più bizzarre. Le domande che andrebbero poste invece sono “E’ vero?”, “Il testimone sta mentendo?”, “Questa immagine riguarda davvero un Ufo?”, “Il filmato è autentico?” e tante altre.

Il giro d’affari intorno a questi shows è enorme, gli interessi in gioco potrebbero non coincidere con la genuina sete di esplorazione e curiosità che nutriamo per i misteri.
Piuttosto che sentire e vedere delle banalità poco attendibili è più appagante guardare un bel film di fantascienza o un episodio dell’epica saga di Star Trek. E’ bello essere dei sognatori ma non dei creduloni.